una ventata di nuovo anche per il portabici: il Menabò Pro Tour #ciclismi

Ho da qualche settimana in prova questo porta bici e ve ne voglio parlare perché è talmente semplice e ben fatto che davvero mi ha impressionato positivamente e condivido con voi questa piccola esperienza. Ma andiamo con ordine.

Come alcuni di voi sapranno ho già un’auto che di per sè è molto “bike friendly”. Si tratta della Skoda Octavia wagon che è usatissima come ammiraglia dalle squadre pro tour e che davvero fa dello spazio e dell’affidabilità una bandiera. Dall’alto dei suoi ormai 265.000km mi ha accompagnato in decine di gare ed avventure sui pedali. Ha il classico allestimento da familiare con i binari sul tetto ai quali ho aggiunto le due barre porta tutto in alluminio con il profilo aerodinamico.

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Il portabici pro tour di Menabò mi è arrivato in una confezione completa anche di utensili e con istruzioni ben dettagliate. Tutto subito pensavo mancassero dei passaggi invece è proprio il montaggio uno dei suoi punti di forza: si va ad inserire nei canali dei longheroni porta-tutto e veramente in dieci minuti è già pronto per essere utilizzato.

http://www.flli-menabo.it/prodotto/menabo-pro-tour/126

Si tratta di un porta bici che assicura grande stabilità del carco, dato che è del tipo fisso, per la quale è necessario togliere la ruota anteriore per installare la bici sul tetto.

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Questo, se da un lato è di fatto un’operazione in più da compiere, dall’altro blocca la bicicletta in modo molto solido e sicuro, consentendo, di conseguenza, una superiore velocità di crociera in autostrada rispetto al portabici che già avevo ove la bici era installata per intero. Fatto da non sottovalutare date le lunghe trasferte alle gare in giro per l’Italia.

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Un altro grande vantaggio, che fino ad ora non avevo riscontrato in altri accessori del genere, è la totale versatilità per l’attacco della forcella anteriore. Con una semplice e veloce modifica, infatti, si può passare dal classico aggancio a “quick release” ai nuovi standard dei perni passanti sia da Ø15mm (come nel mio caso per la mtb) che da Ø20mm per le bici da enduro/DH. I pezzi intercambiabili per le varie configurazioni si avvitano a mano e sono, tra l’altro, dei bei manufatti in alluminio ricavato dal pieno, che danno quell’ulteriore tocco di professionalità ad un accessorio che mi ha davvero sorpreso!

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1Uno sguardo indispensabile, infine, anche all’aspetto sicurezza. Con la doppia serratura sia per la protezione della zona di aggancio della forcella, sia per l’intero portabici, esso risulta davvero a prova di malintenzionati.

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